Firenze capitale dei musei d'impresa.
La storia del made in Italy va in rete
Giovedì, 29 settembre 2011 - 15:28:10
La cultura d'impresa e i musei che già esistono dei marchi blasonati del made in Italy presto verranno messi in rete. L'apertura del museo Gucci a Firenze ha ispirato, infatti, la creazione di una rete di musei d'impresa (sul web, ma anche una rete fisica di sinergie e circuito turistico-culturale).
Il comune della città del giglio e il Gruppo 24 Ore faranno da sponsor. Oltre che del turismo, quindi, Firenze si candida anche a diventare una capitale della cultura di impresa, unendo il passato al futuro e facendo marketing culturale, ma anche sostenendo le aziende che nel capoluogo toscano e nella sua area metropolitana producono e investono.
Un progetto a cui hanno subito aderito realtà importanti già attive nel raccontare la loro storia attraverso uno spazio espositivo come Gucci, Ferragamo (oltre 40.000 visitatori l'anno al museo Ferragamo) e Pucci, "signori del vino" come Antinori, Ricasoli e Frescobaldi, imprese come Nuovo Pignone, Piaggio (che registra più di 30.000 visitatori a Pontedera ), Selex Galileo, Richard Ginori, Mps, Officina farmaceutica Santa Maria Novella, Alinari, ma anche la Rai, con la promessa di ritrovarsi tra dodici mesi per presentare il progetto già operativo.
L'idea, oltre che a conservare un patrimonio del saper fare di cui gli imprenditori italiani vanno molto orgogliosi, mira a raggiungere pubblici nuovi, fattore che può costituire un valore aggiunto e un nuovo volano di sviluppo. Sfruttando anche i social network per arrivare ai giovani. Insomma, come ha spiegato Albiera Antinori, costruire "un futuro antico".
"Il progetto di una rete dei musei d'impresa è aperto a tutti, a chi vorrà starci - ha spiegato il vicesindaco Dario Nardella - e la chiave è il rapporto pubblico-privato, creando un circuito di promozione, in rete, di scambi arrivando ad un sistema integrato di musei di impresa che parli del passato e del futuro. E farlo andando oltre i confini comunali, ragionando in termini di area vasta e di unione delle forze e delle competenze". "Il nostro obiettivo è valorizzare i giacimenti culturali italiani, anche della cultura di impresa - sottolinea Antonio Scuderi, direttore dell'area cultura Gruppo 24 Ore - è finita l'epoca dei mecenati e della cultura assistita dal pubblico, serve il partenariato tra i vari soggetti. Il progetto potrà vedere i musei di impresa nella Firenze Card, una piattaforma web, promozione e commercio on line, anche mostre solo virtuali".
"Il progetto di una rete dei musei d'impresa è aperto a tutti, a chi vorrà starci - ha spiegato il vicesindaco Dario Nardella - e la chiave è il rapporto pubblico-privato, creando un circuito di promozione, in rete, di scambi arrivando ad un sistema integrato di musei di impresa che parli del passato e del futuro. E farlo andando oltre i confini comunali, ragionando in termini di area vasta e di unione delle forze e delle competenze". "Il nostro obiettivo è valorizzare i giacimenti culturali italiani, anche della cultura di impresa - sottolinea Antonio Scuderi, direttore dell'area cultura Gruppo 24 Ore - è finita l'epoca dei mecenati e della cultura assistita dal pubblico, serve il partenariato tra i vari soggetti. Il progetto potrà vedere i musei di impresa nella Firenze Card, una piattaforma web, promozione e commercio on line, anche mostre solo virtuali".
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