mercoledì 25 aprile 2012

BORGORICCO (PD)


MUSEO DELLA CENTURIAZIONE ROMANA

  • VIALE EUROPA, 12 C/O CENTRO CIVICO - C/O MUNICIPIO - 35010 - BORGORICCO
  • Tel. +39 049 9336321 +39 049 9337930 Fax. +39 049 9335726
  • Responsabile/Direttore: Vanna Agostini
  • Sito internet: non disponibile
  • E-mail: museo@comune.borgoricco.pd.it
  • Tipo edificio:  QUATTRO SALE AL PRIMO PIANO DEL CENTRO CIVICO
  • Superficie:  370 m²
MUSEO DELLA CENTURIAZIONE ROMANA
Il nuovo Museo della Centuriazione Romana di Borgoricco, inaugurato a febbraio 2009, 
è nato grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici del 
Veneto, il Comune di Borgoricco, la Provincia di Padova e la Regione Veneto. 
In esso sono stati raccolti i reperti provenienti dal territorio comunale, situato nord est 
di Padova, che conserva ancora intatte le evidenti tracce della divisione agraria 
risalente all'epoca di Ottaviano Augusto. Questa nuova esposizione, pensata per 
rispondere alla sempre maggior affluenza e alla necessità di valorizzare nuovi reperti 
emersi da scavi archeologici nel territorio, si sviluppa nelle quattro ampie sale del 
primo piano del Centro Civico Comunale progettato da Aldo Rossi e, grazie ad 
un attento percorso espositivo, ricostruzioni scientifiche, utili pannelli esplicativi 
e una nutrita offerta didattica, si auspica possa divenire un'importante polo di 
attrazione soprattutto per le giovani generazioni.

Note

Attivita' didattica e visite guidate su prenotazione tel. +39 345 4418830

MONSELICE - Museo delle macchine termiche


MUSEO DELLE MACCHINE TERMICHE 

"ORAZIO E GIULIA CENTANIN"

  • VIA F. PETRARCA, 44 - 35043 - MONSELICE
  • Tel. +39 0429 647157 - prenotazioni +39 348 8746424 Fax. +39 0429 647157
  • Responsabile/Direttore: Fabrizio Malachin
  • Sito internet: www.musei.padova.it
  • E-mail: fabrizio.malachin@provincia.padova.it
  • Tipo edificio:  INDUSTRIALE ANNI '50
  • Superficie:  400 m²
MUSEO DELLE MACCHINE TERMICHE "ORAZIO E GIULIA CENTANIN"
Dal 12 febbraio al 15 maggio 2011 il museo verrà aperto il sabato e la domenica 
pomenriggio dalle 15 alle 18, altrimenti su prenotazione, in occasione della Mostra 
e delle manifestazioni ad essa legate: LIVE#02/C ospita XX.9.12 ARCHIVIO VINILE http://www.musei.padova.it/template.php?pag=33500 Il Museo delle Macchine 
Termiche e' ospitato in un grande edificio anni Cinquanta, ristrutturato rievocando 
il linguaggio industriale in chiave contemporanea. La collezione e' composta 
prevalentemente da motrici a vapore, fisse e semoventi, e macchine diverse, risalenti 
al periodo tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento ; queste macchine 
venivano utilizzate nel settore della meccanizzazione agricola ed in settori 
strettamente affini come quello delle bonifiche di terreni paludosi. La raccolta ha avuto 
inizio con le "locomobili" a vapore un tempo adottate dalla famiglia Centanin per la 
coltura e la valorizzazione dei propri terreni della zona euganea; a questi esemplari si 
sono poi aggiunte altre macchine, di diverse provenienze, che hanno arricchito la 
raccolta fino alla consistenza attuale; questa comprende locomobili a vapore delle 
principali case costruttrici dell'epoca (Ruston, Marshall, Breda), motrici a vapore fisse 
a cilindri orizzontali di concezione, potenza e costruzioni diverse (Franco Tosi, Neville) 
generatori di vapore fissi e macchine operatrici a vapore. Sono inoltre presenti altre 
macchine azionate da motori diesel e motori a scoppio. I due grandi motori diesel 
erano utilizzati negli impianti idrovori di Cà Bianca a Chioggia e Acquanera
Pernumia per l'evacuazione dell'acqua che si raccoglie nelle terre depresse durante 
le piogge o nel corso delle piene.

Note

Ingresso gratuito per i bambini sotto gli 8 anni.

ADRIA (RO) - MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE



























ABANO TERME (PD) - MUSEO INTERNAZIONALE DELLA MASCHERA


MUSEO INTERNAZIONALE DELLA MASCHERA
AMLETO E DONATO SARTORI

Città di Abano Terme
Città di Abano Terme 
 
Provincia di Padova
Provincia di Padova
Villa Savioli Trevisan - Sede del Museo
Villa Savioli Trevisan - Sede del Museo
Regione Veneto
Regione Veneto 
 
Centro Maschere e Strutture Gestuali
Centro Maschere
e Strutture Gestuali

IL MUSEO INTERNAZIONALE DELLA MASCHERA
è un centro museale integrato per promuovere e valorizzare cultura, arti, spettacolo. Vi è esposta parte della preziosa collezione di maschere teatrali frutto della produzione artistica di Amleto e Donato Sartori in 77 anni di attività. Ospita anche una straordinaria quantità di maschere, reperti originali geo- etno- antropologici e opere provenienti dalle più sintomatiche aree culturali del pianeta.
LA SCUOLA DELLA COMMEDIA DELL'ARTE
mascherededicata alla maschera teatrale agíta sulla scena dell'attore, si propone come complemento essenziale del Museo.
Gli stages di formazione che già ospitano studenti di nazioni diverse sono opportunità di promozione culturale del territorio, risorsa per la scuola, strumento interculturale di ricerca teatrale ed artistica.
IL PROGETTO
nasce su proposta del Centro Maschere e Strutture Gestualidi Abano Terme fondato nel 1979 da Donato Sartori con l'architetto Paola Piizzi e lo scenografo Paolo Trombetta con l'intento di valorizzare, custodire e far conoscere il patrimonio della maschera teatrale, della Commedia dell'Arte italiana, sottolinearne la valenza transculturale, le potenzialità come veicolo di conoscenza e confronto tra culture nello spazio e nel tempo.
Riconoscendo l'importanza e l'originalità della proposta culturale presente sul territorio,
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ABANO TERME
  • ha destinato a sede del Museo la settecentesca Villa veneta Savioli Trevisan
  • ha provveduto al restauro e all'arredo
  • ha stipulato con il Centro Maschere e Strutture Gestuali una convenzione che regolamenta gli impegni reciproci per una gestione integrata.
Inoltre la Regione del Veneto ha concesso un finanziamento per l'avvio del Museo e la Provincia di Padova il patrocinio alla manifestazione.
Comune di Abano Terme
Assessorato alla Cultura
Assessorato al TurismoRegione del Veneto
Centro Maschere e Strutture Gestuali
Museo Internazionale della Maschera "Amleto e Donato Sartori"
col Patrocinio della Provincia di Padova
un ringraziamento al comitato di sostegno del museo per la solidarietà.

Ingresso
7 € intero
5 € ridottoOrario invernale - dal 1° ottobre al 30 aprile
il martedì dalle 9.00 alle 13.30
il mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00
la domenica dalle 14.30 alle 19.30
e su prenotazione
lunedì - giovedì - sabato chiusoOrario estivo dal 2 maggio al 30 settembre
il martedì dalle 9.00 alle 13.30
il mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00
la domenica dalle 17.00 alle 22.00
e su prenotazione
lunedì - giovedì - sabato chiusola biglietteria chiude 30 minuti prima.
Periodo di chiusura
Festività; agostoLinee Autobus
M, sia da Padova che da Abano TermeAccesso disabili
Note
In treno: stazione Terme Euganee (linea Padova-Bologna);
in auto: A13 uscita Terme Euganee,oppure A4 uscita Padova Ovest, quindi seguire superstrada in direzione Bologna e dopo circa 8,5 km prendere uscita per Abano Terme-Montegrotto Terme
mappa - crea il tuo itineraio con Google Maps.Centro Maschere e Strutture Gestuali
e-mail: cmsgsartori@libero.it
Tel e fax 049 810510
Museo Internazionale della Maschera
Via Savioli, 2 - 35031 Abano Terme PD
Tel 049 8601642
Fax 049 8610091
e-mail: info@sartorimaskmuseum.it

Brochure dal sito di Turismo Padova Terme Euganee:         

Archivio eventi:

ABANO TERME (PD) - LUOGHI DELLA GRANDE GUERRA

Grand Hotel Terme Trieste & Victoria,
Via Pietro d'Abano 1, 049/669101, Fax 669779, Tlx 430250. Apertura stagionale Ca 94
ap 19 (nel 1918, l'albergo Trieste e Vittoria, fu sede del Comando supremo italiano, con
i generali Badoglio e Diaz).




- guerra 1915-18: le
vicende finali della
prima guerra mondiale
portarono Abano a
rivestire un ruolo di
primo piano dal
momento che il
generale Armando 
Diaz, nel 1917 dopo 
la disfatta di Caporetto, 
trasferì il Comando 
Supremo delle Forze 
Armate nella cittadina, 
allestendo il proprio quartier generale nell’albergo Trieste (nella foto) che dopo la guerra 
si chiamò Trieste-Vittoria. Inoltre, ad Abano, vennero anche stampati i volantini che 
Gabriele D’Annunzio lanciò su Vienna decollando nei pressi della vicina villa Zaborra, 
oggi sede del Museo dell’Aria.

- Hotel Trieste e Victoria: storico, è noto perché durante la I guerra mondiale (1915-18)
ospitò il Comando Supremo Italiano. Qui il generale Armando Diaz preparò il testo
dell'Armistizio con l'Austria-Ungheria che venne firmato nella poco distante Villa Giusti.
In onore di tale avvenimento, al nome dell'albergo venne aggiunto il termine "Victoria".

Il Gruppo Borile per i 100 Anni del Trieste & Victoria

Il Trieste & Victoria compie i suoi primi cent'anni e il Gruppo Borile festeggia l'evento
insieme a tutti i suoi Ospiti.
La Festa dei Cent'anni dura un intero anno, dal 12 maggio 2012 alla primavera del 2013
e non si limita al solo Trieste & Victoria ma si estende a tutti gli Hotel del Gruppo Borile,
come accade in qualsiasi famiglia quando si festeggia, tutti insieme, il compleanno di una
persona veramente amata.
Sono esattamente cento le nuove proposte ed occasioni che il Gruppo Borile ha messo
in calendario per celebrare, con i suoi Ospiti, il suo magnifico Decano.
Molte di queste coinvolgono tutti i 5 hotel del Gruppo, altre sono specifiche per il Trieste
& Victoria.
I suoi primi cent'anni di meravigliosa esistenza sono stati innanzitutto celebrati con la
creazione, nel Parco delle 888 Palme, di una nuova piscina, la quarta dell'hotel,
intitolata alla Principessa Sissi, a completare un percorso d'acqua che non ha confronti.
Il tema del centenario è quello della rievocazione della Belle Epoque, il magico momento
di cui è figlio anche il Trieste & Victoria.
Sino a luglio, nell'hotel ma anche negli altri quattro alberghi del Gruppo, una mostra
rievoca i fasti e le immagini di quel momento. La Belle Epoque rivive nei capolavori di
Leonetto Cappiello, Achille Beltrame, Aleardo Terzi, Marcello Dudovich e Leopoldo
Metlicovitz, Gino Boccasile, Erberto Carboni, Lucio Fontana, Bruno Munari vale a
dire i più grandi affichistes e artisti dell'epoca. Sono capolavori originali, opere che
qualsiasi museo ambirebbe esporre, concessi, eccezionalmente, dal Cirulli Archive di
Bologna - New York. Raccontano il piacere di vivere, i sogni di un'epoca in cui tutto
sembrava poter essere possibile. Sono affascinanti capolavori d'arte ma anche
documenti splendidi della storia del costume. La mostra è accompagnata da un
bellissimo catalogo in 5 lingue.
Non potevano mancare i trattamenti di bellezza intitolati alla Belle Epoque.
All'insegna del volersi bene e del donarsi il piacere della dolce lentezza. Profumi e
creme, creati dall'equipe coordinata da Paolo Vranjes possono prolungare questo
piacere anche una volta tornati a casa. Sono infatti in vendita nei nostri hotel e nel
Tempio del Benessere.
Piatti Bell'Epoque sono stati creati dallo chef Silvano Lain richiamandosi ai primi
menù del Trieste & Victoria, accompagnati da vini "edizione speciale": il Bianco
D'Annunzio, il Rosso generale Diaz e lo spumante Principessa Sissi, frutto di
vinificazioni appositamente predisposte, in esclusiva.
Tutti i sensi sono coinvolti nelle nostre Settimane Belle Epoque. L'opportunità,
imperdibile, è offerta dalle nostre esclusive Settimane Belle Epoque dedicate a chi
vuole vivere l'atmosfera di un'epoca felice, a chi vuole donarsi una esperienza
difficilmente ripetibile, destinata a entrare tra i ricordi più cari.
Tutto, ma proprio tutto, vi farà sentire protagonista di un sogno. Sin dall'aperitivo
d'accoglienza, alla profumazione d'ambiente, aimenù speciali, ai trattamenti esclusivi.
Poi, per il vostro tempo libero, proposte esclusive: un itinerario nei giardini
iniziatici ed esoterici, degustazioni, incontri, serate dedicate al cinema muto, il
can can, l'operetta....
Per scoprire il piacere della lentezza, per allontanare la noia, per il gusto di vivere,
amare, sognare.
Per volersi bene e regalarsi ciò che tutti meritiamo: il meglio, semplicemente.

ABANO TERME - PINACOTECA CIVICA AL MONTIRONE

  1. COLLEZIONE BASSI RATHGEB

  • VIA PIETRO D'ABANO - PINACOTECA CIVICA AL MONTIRONE - 35031 - 
  • ABANO TERME
  • Tel.  +39 049 8617971 - +39 049 667129 Fax. +39 049 8617972
  • Responsabile/Direttore: Daniele Ronzoni
  • Sito internet: non disponibile
  • E-mail: museo.segreteria@abanoterme.net
  • Tipo edificio:  MONUMENTALE
  • Superficie:  100 m²

COLLEZIONE BASSI RATHGEB
La Pinacoteca Civica al Montirone e la
Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
sono situate in due edifici posti a lato
dell'ingresso monumentale del Montirone
e sono legate tra loro da un colonnato 
neoclassico. Si tratta di costruzioni del
primo Novecento che originariamente venivano utilizzate per cure
termali. Il piccolo colle su cui sorgono gli edifici ha rappresentato
per secoli il centro delle terme: in epoca paleoveneta e romana fu
ritenuto sede del dio Aponus e dell'oracolo di Gerione, dal Medioevo
fino al Settecento vi sorsero le principali vasche dove si svolgevano
le cure. Oggi sul colle si trova un parco pubblico nel quale e' possibile
ammirare la colonna, eretta da Giuseppe Jappelli in occasione della
visita ad Abano di Francesco I imperatore d'Austria nel 1825, e la
statua di Igea, opera di Paolo Boldrin e collocata nel 1942. Nelle tre
sale della Pinacoteca sono esposte oltre cinquanta opere d'arte tra 
dipinti, disegni e miniature che rappresentano la parte 
artisticamente piu' notevole della Collezione Roberto Bassi Rathgeb. 
Questi era uno studioso e collezionista bergamasco che nel 1972 
lascio' in eredita' la propria raccolta di dipinti, disegni, armi e arredi 
al Comune di Abano Terme. L'attivita' di studioso di Roberto Bassi 
Rathgeb ha dato frutti interessanti, infatti ha pubblicato parecchi 
contributi, in particolare su pittori minori del lombardo-veneto. 
Come collezionista ha operato con mezzi modesti ma con gusto 
sicuro per quanto concerne i dipinti, mentre per quanto riguarda il 
resto della collezione ha prevalso uno spirito eclettico da assiduo 
frequentatore del mercato antiquario. La collezione, che nella sua 
interezza conta oltre quattrocentocinquanta pezzi ed e' stata 
studiata in particolare da Pier Luigi Fantelli, ha il suo nucleo piu' 
significativo nei maestri bergamaschi e bresciani del Cinquecento. 
In essa sono ampiamente presenti tutti i diversi soggetti e generi: 
pittura religiosa, paesaggi, ritratti e nature morte. Le opere 
esposte al Montirone vanno dal XV secolo ai primi del Novecento. 
Tra i quadri piu belli si possono segnalare: Ritratto di Federigo 
Martinengo di Moretto da Brescia (alcuni studiosi la considerano 
una delle opere piu significative del pittore bresciano), Madonna 
col Bambino di Giovan Battista Moroni (semplicita' popolare unita 
alla fastosita' dello sfondo), Sposalizio di Santa Caterina di Palma 
il Giovane (probabilmente un'opera tarda del maestro), Il vecchio 
mulino di Alessandro Magnasco (opera di forte impatto visivo tra 
resa pittorica dell'architettura e figurine di genere), Autoritratto 
come mendicante del Pitocchetto (uno degli esiti piu notevoli di 
questo pittore cosi' attento alla povera gente), Ritratto di 
gentiluomo di Alessandro Longhi (significativa la capacita'di cogliere 
la psicologia del personaggio ritratto). La notevole qualita' dei dipinti 
e' testimoniata anche dal fatto che alcuni di questi quadri sono stati 
esposti nell'ambito di grandi mostre a Genova, Milano e Bergamo, 
mentre altri sono stati studiati da autorevoli specialisti. Nell'insieme 
la visita alla Pinacoteca si presenta, dunque, come un breve ma 
significativo riassunto di storia della pittura lombardo-veneta. 
Per quanto concerne il futuro, si è in attesa del completamento del 
restauro di villa Bassi Rathgeb (già villa Zasio) parte della quale 
diverra' sede del Museo Civico di Abano Terme.

CINTO EUGANEO (PD) - MUSEO DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE


Museo Geopaleontologico di Cava Bomba della Provincia di Padova

- mineralogia, geopaleontologia, archeologia industriale e strumenti di lavoro di cava e fornace

Il museo è diviso in tre ambienti.
Nel primo c'è una collezione di strumenti adoperati nella cava e nella fornace, prima dell'evento dei mezzi moderni come martelli pneumatici e altri mezzi meccanici. Si può ammirare un trapano dell'800 funzionante a mano.
Nel secondo ambiente c'è una grande collezione di minerali provenienti da tutto il mondo e delle zone limitrofi ai Colli Euganei. La raccolta risale alla fine del '700 e comprende circa 4000 pezzi tra minerali, rocce, fossili, conchiglie, coralli e anche un dente di Narvalo.
Nel terzo vi è un percorso divulgativo che spiega l'origine della terra e la genesi dei Colli Euganei.

disabili in carrozzinaIl museo è aperto solo il sabato e la domenica. Per la visita ci vogliono circa due ore con la possibilità di avvalersi di una guida.
Per informazioni tel. 0429.784589 - 0429.647166
Ingresso a pagamento - biglietto unico dei musei della Provincia di Padova.

La fornace di Cava Bomba si trova ai piedi del monte Cinto. Tutto il percorso è accessibile ai disabili, non c'è nessun ostacolo e nei pochi gradini ci sono degli scivoli per salire.

Per arrivare a Cinto Euganeo da Padova seguire la strada per Teolo, poi per Vo' Euganeo quindi proseguire lungo la statale per Este, che costeggia i colli. Il museo si trova sulla sinistra, all'incrocio prima di arrivare al paese.
Vi si giunge facilmente anche da Este in pochi chilometri, oppure da Noventa Vicentina.

martedì 24 aprile 2012

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


I viali
viali_perimetrali


mappa_parco_viali_perimetrali
Lasciato il lago, dirigendosi verso est, si può proseguire lungo il Viale dei pioppi che segue il confine del parco ed è attualmente composto da pioppi neri (Populus nigra) messi a dimora circa 10 anni fa al posto del viale originario andato perduto nel tempo.
Il percorso piega poi a ovest continuando nel Viale delle Contesse che con la sua estensione di circa un chilometro sottolinea il punto di maggiore ampiezza del parco lungo il suo asse est-ovest. È costituito da circa 180 individui arborei della specie Robinia pseudoacacia. Il loro sesto di impianto è alternato e in origine le piante venivano sottoposte ad un puntuale intervento di capitozzatura che permetteva di ottenere delle grandi chiome regolari di forma sferica. Il percorso perimetrale prosegue poi, per circa 500 metri lungo il confine ovest, nel Viale degli ippocastani: è composto da un doppio filare di ippocastani (Aesculus hippocastanum). Nella parte sud ovest del viale sono presenti sul filare anche altre specie arboree, tra cui numerosi pioppi neri e platani. Al termine del percorso perimetrale un viale di tigli collega il cancello a lato della chiesa con il parterre retrostante la villa. Sulla sinistra, affacciandosi al primo tratto di balaustra, si scorge la cascata che, con le acque della Roggia contarina, alimenta il Canale immissario che scorre sinuoso attraverso il grande prato fino ad alimentare il lago.

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


Il Lago
cristo_acque
Il Cristo delle acque, particolare
mappa_parco_peschiere_ghiacciaia_lago

Era questo il luogo deputato alle gite in barca, ai giochi e ai momenti di relax nei pressi dello chalet (XIII). Alcune vecchie immagini riprendono eleganti signori che pattinano sulla superficie ghiacciata del lago.
Questa straordinaria apertura scenografica data dalla presenza dello specchio d'acqua venne realizzata nel corso dei lavori di bonifica dell'area intrapresi alla fine dell'Ottocento da Paolo Camerini: la terra di risulta venne utilizzata per innalzare l'isola sulla cui sommità si erge ancora la statua del Cristo delle acque (XV) di L. Bistolfi.
Le rive sinuose sono variamente ornate di specie arboree, molte delle quali di origine esotica, che conferiscono grande suggestione al luogo: una notevole popolazione di volatili acquatici ha trovato dimora e protezione tra gli arbusti delle sponde.

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


Ghiacciaia
ghiacciaia_b
Tra la peschiera e il lago vi è una collinetta artificiale che racchiude uno degli elementi che in passato caratterizzavano ogni parco: una ghiacciaia, probabilmente secentesca, univa la sua funzione utilitaristica di conservazione del ghiaccio durante la stagione calda alla possibilità di offrire un'occasione "paesaggistica" con la creazione di un percorso e di un belvedere sulla sommità.
A lato della ghiacciaia Paolo Camerini aveva fatto realizzare uno scivolo su rotaia per barche: lasciandosi scivolare nelle acque l'abbrivio consentiva alla barca di raggiungere la sponda dell'isola. Dalla parte opposta della ghiacciaia uno chalet (XIII) prospiciente il lago permetteva di trovare ristoro dopo le partite di tennis che qui si giocavano su un campo di cemento.

mappa_parco_peschiere_ghiacciaia_lago

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini, le peschiere


Le peschiere
peschiere_b

mappa_parco_peschiere_ghiacciaia_lago
Le peschiere sono uno degli elementi più antichi e suggestivi del parco. La loro presenza è già testimoniata dalle fonti iconografiche secentesche e costituivano lo sfondo ideale per feste e banchetti. Lasciato alle spalle il parterre a nord della villa ci si incammina nel parco seguendo un viale bordato da un doppio filare di tigli (Tilia sp.) che costeggia il primo ramo della peschiera. Questa piega poi improvvisamente verso nord ed in questo tratto il doppio filare è formato in prevalenza da frassini (Fraxinus sp.) e alcuni ontani neri (Alnus glutinosa) che hanno sostituito i tigli originari. In prossimità dell'angolo della peschiera si trovano i resti di due cascatelle ornate di rocaille, pietre e rocce usate per abbellimento, che bordavano i due lati di una discesa ad un abbeveratoio.
Alcuni imponenti mascheroni e resti di statue antiche sono collocati ai lati del viale della peschiera. Questo materiale lapideo sarebbe servito per la decorazione dell'ala porticata semicircolare che, secondo il progetto di Paolo Camerini, avrebbe dovuto chiudere l'emiciclo della piazza antistante la villa, ma il progetto non fu mai realizzato. Un canale emissorio dalle peschiere alimenta il vicino lago.
 

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


Giardino antistante e facciata
giardini
Dal giardino antistante la villa è possibile notare le tracce delle pitture che ornavano le due estremità del corpo centrale dell'edificio, risalenti alla campagna di decorazione commissionata da Marco Contarini nella seconda metà del XVII secolo. Oggi gravemente compromessi, gli affreschi si possono ancora leggere nella loro interezza in alcune fotografie realizzate negli anni Sessanta del Novecento. La decorazione esterna, articolata in tre fasce sovrapposte, presentava in quella inferiore dei Telamoni che reggevano un finto cornicione; nella mediana, in asse con le finestre, le personificazioni delle Stagioni – Autunno e Inverno a sinistra, Primavera ed Estate a destra –, dei vasi con coppie di putti e monocromi centrali raffiguranti episodi di storia antica: a sinistra una scena di battaglia, a destra un trionfo militare. Nella fascia superiore, infine, si riconoscono ancora oggi le allegorie della Giustizia e dell'Abbondanza, a sinistra, mentre sulla parete opposta è possibile identificare con sicurezza solo la Nobiltà. Gli ovali centrali, ormai quasi del tutto deperiti, raffiguravano il Giudizio di Paride e Apollo e le Muse.
La scalinata centrale d'accesso alla villa introduce a un vestibolo sorvegliato dalla presenza di due leoni, versione in gesso di quelli bronzei, opera dello scultore Luigi Ceccon (1833-1919), adagiati all'ingresso del tempietto cilindrico, nel giardino antistante la villa, dedicato al duca Silvestro Camerini.

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


Il Museo Lapidario Greco Romano
museo_lapidario_portico
Museo lapidario 

mappa_pt_sala_pozzo_museo_lapiario
Ospitato all'interno del portico orientale consta di ciò che resta di un'antica collezione iniziata da Antonio Nani ai primi del Settecento e seguita poi dai figli Bernardo e Giacomo. La collezione, frutto della passione dei Nani, comprendeva una raccolta statuaria, numismatica e soprattutto numerose iscrizioni storiche, votive, funerarie, onorarie greche e latine. Furono tutte raccolte nel corso degli incarichi di Antonio, Provveditore generale della Serenissima in Morea, e di Giacomo, Almirante delle navi prima e Provveditore da Mar della Serenissima nel Levante poi, in Istria, Dalmazia, isole ionie e in generale in tutto l'Oriente con cui la Serenissima intratteneva rapporti.
La morte di Giacomo, avvenuta un mese prima della caduta della Repubblica (1797), segna la fine della collezione ed il suo smembramento con la messa in vendita, nel 1822, dell'intera collezione per opera del figlio Antonio. La collezione viene così frammentata tra Europa e Stati Uniti. L'acquisto numericamente più importante fu fatto da un amico di famiglia, Pietro Businello, che acquistò circa un centinaio di iscrizioni e diverse statue per la sua villa di campagna a Legnaro, in provincia di Padova. Alla sua morte avvenuta nel 1847 i Pagani, suoi eredi, vendettero la raccolta in fasi successive, smembrandola ulteriormente. Se la maggior parte delle statue approdarono per varie vie ai musei di San Pietroburgo, Berlino, Budapest, Parigi, Bologna e Baltimora, un gruppo di trentasette iscrizioni di cui nove greche e ventotto latine furono acquistate dai Camerini e trasportate alla loro residenza di Piazzola dove tuttora si trovano.

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


Archivio Contarini-Camerini
sala_degli_strumenti_particolare
Sala degli strumenti, particolare 

La raccolta di mappe e disegni conservata nella sala degli strumenti e nelle salette attigue comprende documenti che vanno dal XVI al XIX secolo relativi alle proprietà connesse alla villa o appartenute alle famiglie che nel tempo ne sono state proprietarie. Principalmente essa è composta da due fondi: quello Contarini (XV-XIX sec.) e quello Camerini (XIX-XX sec.) oltre ad alcuni documenti riguardanti i brevi periodi in cui la villa fu di proprietà Correr-Giovanelli (o Giovannelli?) (1837-52) e Bergami (1955-58). Fanno inoltre parte della raccolta alcuni documenti riguardanti gli affari di Silvestro Camerini prima dell'acquisto della villa (1852) da parte dello stesso. Mappe agromensorie e idrauliche, rogiti, vincoli e lasciti testamentari costituiscono un patrimonio straordinario per la storia della villa e delle proprietà annesse così come per lo studio della topografia e delle opere idrauliche relative alla bonifica dei territori del Brenta.
L'archivio comprende: 478 buste, 200 fascicoli e mazzi, 350 mappe già studiate ed edite nel 1994 ad opera di Gianna Suitner.
mappa_3p_sala_strumenti

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


La biblioteca cameriniana
angelo_della_resurrezione
Biblioteca: l'Angelo della Resurrezione


mappa_biblioteca
L'attuale biblioteca della villa non trae origine dalle antiche raccolte di Marco Contarini (1632-1689), oggi conservate presso la Biblioteca Marciana di Venezia, ma è frutto dell'imponente opera di riqualificazione economica e sociale svolta nel piazzolese da Paolo Camerini (1868-1937) a partire dal 1890. Il Camerini, infatti, non solo provvide al restauro della villa e a dare una nuova veste urbanistica, sociale ed economica alle sue vastissime proprietà, ma desiderò anche fare della sua residenza il ricettacolo d'elezione di opere d'arte e di importanti collezioni librarie, probabilmente con il sogno di ricreare i fasti vissuti dall'imponente edificio nel periodo barocco e di aumentare, così, il prestigio della sua famiglia.
I cinque vani che ancor oggi costituiscono la biblioteca, dotati inizialmente di scaffalature rinascimentali, furono arredati nuovamente nel 1930 dall'architetto Tito Corsini.
Fu Paolo Camerini, dunque, a dare grande impulso alle collezioni librarie e, per procurare loro una sede più ampia e prestigiosa, fece riadattare una cospicua parte dell'ala est della villa a biblioteca e destinò la sala dell'Altalena a "Libreria Moderna". I contatti con altre biblioteche e con numerose librerie antiquarie, possibili grazie alle notevoli disponibilità economiche del conte, resero la sua raccolta libraria sempre più ricca e importante.
Tale patrimonio rimase inalterato anche dopo la morte del Camerini (1937) e sopravvisse anche al secondo conflitto mondiale. Venne in parte disperso con la cessione della villa avvenuta nel 1950.
Nel 1969, con l'acquisizione dell'intero edificio e delle proprietà annesse da parte del Prof. Giordano Emilio Ghirardi, si provvide a porre dei sigilli alle scaffalature per impedire ulteriori manomissioni; la biblioteca venne inoltre arricchita da volumi e periodici di argomento medico e sanitario provenienti dalla biblioteca della società Simes di cui era titolare lo stesso Ghirardi.
La biblioteca raccoglie ancora oggi pregevoli edizioni cinque-secentesche, oltre a una notevole quantità di volumi del XIX e XX secolo di materia eterogenea: giurisprudenza, filosofia, letteratura italiana e straniera, geografia, storia moderna e contemporanea. Numerose risultano inoltre le raccolte di opuscoli che abbracciano un arco temporale che va dal XVII al XX secolo, particolarmente interessanti in quanto spesso direttamente riferibili alla storia locale veneta e più in particolare padovana. Dal 2005 la Regione del Veneto, acquisita la villa, si è impegnata nel progetto di riorganizzazione e catalogazione di questo straordinario patrimonio librario.

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


Sala della Musica o della chitarra rovesciata
sala_della_musica
Sala della Musica o chitarra rovesciata

auditorio
Auditorio
La sala è stata costruita nella seconda metà del Seicento su iniziativa di Marco Contarini. Questo ambiente ben testimonia la qualità e la raffinatezza degli intrattenimenti musicali offerti dal patrizio veneziano agli ospiti della sua residenza di Piazzola. La sala, infatti, in virtù della particolare conformazione, produce un funzionamento simile a quello di una cassa armonica. Le melodie intonate dai musicisti posizionati nei ballatoi superiori, vengono riflesse dal controsoffitto ligneo per diffondersi, attraverso l'apertura ottagonale del pavimento, nel sottostante auditorio.
Nel soffitto vi è un appropriato pannello raffigurante Apollo citaredo e le Muse, opera di Vittorio Tessari (1860-1947) risalente all'ultimo decennio dell'Ottocento.

AUDITORIO
Ambiente unico e straordinario in virtù dell'apertura ottagonale balaustrata posta sul soffitto, che trova nelle funzioni musicali la sua giustificazione. Dalla sala superiore infatti, nota anche come sala della chitarra rovesciata, per un funzionamento simile a quello di una cassa armonica, la musica, suonata dai musicisti posizionati nei quattro ballatoi, viene riflessa dal soffitto e si diffonde, attraverso l'apertura ottagonale, nel vano sottostante. La perfetta acustica che ne consegue fa di questa sala l'ambiente ideale per concerti da camera. Nelle nicchie trovano posto quattro pregevoli statue seicentesche in gesso, raffiguranti le Stagioni.
I Ritratti di alcuni antichi proprietari di Piazzola sono invece collocati nelle sovrapporte: entrando, sul lato sinistro, si riconosce Marco Contarini, l'artefice degli ampliamenti secenteschi della villa, celebrato dall'iscrizione MARCUS CONTARENUS DIVI MARCI PROCURATOR PETRI FILIUS PLATEOLAE AMPLIATOR 1660, quindi Francesco Contarini e Francesco Novello da Carrara, che nel 1391 donò la tenuta al fratello Jacopo; sul lato destro, Maria da Carrara, figlia di Jacopo, il marito Nicolò Contarini, quindi il nipote Zaccaria, loro erede. La sala si affaccia sul giardino retrostante la villa e permette di godere di un'ampia veduta sul vasto parco.

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


Ala del Corridore
il_corridore_b

mappa_il_corridore
Recentemente restaurato, il "Corridore", concepito con una galleria al piano superiore, consentiva ad un tempo il passeggio e l'accesso alle foresterie e alla cappella gentilizia. Gli spazi della galleria possono essere allestiti per piccole riunioni, con possibilità di buffet e/o aperitivo. Dal "Corridore" è possibile l'accesso alla Galleria Affrescata e si gode una splendida vista sul parterre anteriore dell'edificio.
Il Corridore fu sicuramente ultimato prima del 1681 dato che Jacques Chassebras de Cramailles, nel suo Histoire de mes conquétes, ne fornisce una descrizione che corrisponde visivamente a quella presente nell'Orologio del piacere edito nel 1685. La descrizione lo indica come luogo adibito al passeggio, con una galleria al piano superiore. La sua costruzione, che appare posteriore alla realizzazione della facciata dell'ala destra per l'evidente scontro tra i differenti linguaggi architettonici dei due corpi di fabbrica, richiama una matrice scamozziana per disposizione, profondità e destinazione d'uso. L'edificio appare oggi in parte difforme da quello originario che risultava più corto di una campata e presentava una copertura a schiena d'asino; vi era inoltre, come documentato nelle incisioni del 1685 e dal rilievo della villa eseguito dal Muttoni nel 1740, un ballatoio rivolto verso la peschiera che consentiva agli spettatori di assistere alle naumachie ed agli spettacoli che ivi si tenevano.

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - MUSEO LAPIDARIO

Villa Contarini Camerini
MUSEO LAPIDARIO E SALA DEL POZZO














Il Museo Lapidario Greco Romano
museo_lapidario_portico
Museo lapidario 

mappa_pt_sala_pozzo_museo_lapiario
Ospitato all'interno del portico orientale consta di ciò che resta di un'antica collezione iniziata da Antonio Nani ai primi del Settecento e seguita poi dai figli Bernardo e Giacomo. La collezione, frutto della passione dei Nani, comprendeva una raccolta statuaria, numismatica e soprattutto numerose iscrizioni storiche, votive, funerarie, onorarie greche e latine. Furono tutte raccolte nel corso degli incarichi di Antonio, Provveditore generale della Serenissima in Morea, e di Giacomo, Almirante delle navi prima e Provveditore da Mar della Serenissima nel Levante poi, in Istria, Dalmazia, isole ionie e in generale in tutto l'Oriente con cui la Serenissima intratteneva rapporti.
La morte di Giacomo, avvenuta un mese prima della caduta della Repubblica (1797), segna la fine della collezione ed il suo smembramento con la messa in vendita, nel 1822, dell'intera collezione per opera del figlio Antonio. La collezione viene così frammentata tra Europa e Stati Uniti. L'acquisto numericamente più importante fu fatto da un amico di famiglia, Pietro Businello, che acquistò circa un centinaio di iscrizioni e diverse statue per la sua villa di campagna a Legnaro, in provincia di Padova. Alla sua morte avvenuta nel 1847 i Pagani, suoi eredi, vendettero la raccolta in fasi successive, smembrandola ulteriormente. Se la maggior parte delle statue approdarono per varie vie ai musei di San Pietroburgo, Berlino, Budapest, Parigi, Bologna e Baltimora, un gruppo di trentasette iscrizioni di cui nove greche e ventotto latine furono acquistate dai Camerini e trasportate alla loro residenza di Piazzola dove tuttora si trovano.sala_del_pozzo_b

mappa_pt_sala_pozzo_museo_lapiario
Al piano terra, nel corpo centrale dell'edificio, si trova la sala del pozzo, che accoglie una pregevole vera da pozzo quattrocentesca qui sistemata dai Camerini, mentre al piano terra dell'ala orientale vi è il Museo lapidario.

In esso è confluita la collezione del Museo naniano, trasferito a Piazzola agli inizi del Novecento, per volontà dei Camerini, dalla villa Pagani di Legnaro. La raccolta, costituitasi nel XVIII secolo, si compone prevalentemente di materiali provenienti dal Levante, giunto a Venezia grazie ai secolari rapporti tra la Serenissima e le isole greche.

PIAZZOLA DEL BRENTA (PD) - Villa Contarini Camerini


Sala da ballo o degli stucchi
sala_da_ballo_b

mappa_sala_da_ballo
La sala da ballo altrimenti detta degli stucchi per quella straordinaria esuberanza decorativa che sembra annullare la consolidata percezione degli interni mediante l'uso di elementi non strutturali, quali i girali o i putti a rilievo a fattura secentesca.
Alle pareti alcuni dipinti, tra i quali il Naufragio con la liberazione di uno schiavo eseguito nel 1620 dal pittore veneziano Carlo Saraceni, di ritorno da Roma. A Venezia Saraceni era ospite del procuratore Pietro Contarini, a cui probabilmente spetta la commissione di questo dipinto, terminato dal collaboratore del maestro, Jean Le Clerc.

Negli ovati alle pareti compaiono Apollo e alcune figure allegoriche reggenti diversi strumenti musicali, mentre al centro del soffitto trova posto un affresco con La Virtù che scaccia il Vizio; ai lati ancora raffigurazioni allegoriche: la Guerra, con Marte e Venere, la Giustizia con spada e bilancia, la Pace, rappresentata da una figura femminile recante una cornucopia e un ramo d’ulivo e la Nobiltà, nella forma di un’altra figura femminile con le corone in mano. Gli affreschi, nonostante le successive ridipinture, sono attribuibili a Gerolamo Pellegrini, per le affinità rilevate con le figure della superiore sala degli strumenti musicali, e vanno quindi datati, come questi ultimi, intorno al 1684.
Ragguardevole, infine, il camino, che riprende nelle due figure adagiate sul timpano arcuato posto al sommo, quelle dell’Aurora e del Crepuscolo, realizzate da Michelangelo per la tomba di Lorenzo de’ Medici nella sagrestia nuova di San Lorenzo a Firenze.

JESOLO - Area archeologica paleocristiana della cattedrale


Antiche Mura - Jesolo

  Facebook 
Sembra che la cattedrale fosse la seconda, nella Repubblica di Venezia, per dimensioni, dopo la Basilica di San Marco. Oggi restano solo il pavimento, l'angolo di una parete e la base quadrata del campanile. È presente anche una cripta.
I resti sono stati rinvenuti durante diverse campagne di scavo, una dei quali ha coinvolto anche l'Università di Basilea.
Dagli scavi è emerso che la cattedrale è stata costruita su una chiesa preesistente del VI-VII secolo, che a sua volta sorgeva sui resti di un antico sacello paleocristiano.
Di notevole rilievo sono i frammenti del mosaico pavimentale a motivi floreali della prima chiesa del VI-VII secolo .
Non si è in grado di ricostruire l'architettura e i decori della facciata (si sa solo che era una facciata a salienti con l'interno a tre navate), né l'altezza e l'aspetto del campanile.
I reperti hanno subito danni irrimediabili durante la prima guerra mondiale (vista la vicinanza al fronte del Piave), anche a causa della costruzione di un fortino (ancora presente) presso l'altare maggiore. Prima di allora la cattedrale conservava ancora intatte le pareti, come testimoniato dai documenti dell'epoca.

Durante i primi scavi, furono rinvenuti numerosi reperti di epoca romana e paleocristiana ma, credendoli sottratti durante la costruzione della chiesa ad altri edifici più antichi come materiali di recupero, vennero esposti nei musei di Altino ed Aquileia. In seguito si dimostrò che questi reperti provenivano proprio dalle Antiche Mura, vista la scoperta delle altre due chiese sottostanti, di epoca precedente.


Anagrafica e contatti

Indirizzo:  Via antiche mura, 30016, Jesolo

Informazioni

Non aperto al pubblico