Ospitato all'interno del portico orientale consta di ciò che resta di un'antica collezione iniziata da Antonio Nani ai primi del Settecento e seguita poi dai figli Bernardo e Giacomo. La collezione, frutto della passione dei Nani, comprendeva una raccolta statuaria, numismatica e soprattutto numerose iscrizioni storiche, votive, funerarie, onorarie greche e latine. Furono tutte raccolte nel corso degli incarichi di Antonio, Provveditore generale della Serenissima in Morea, e di Giacomo, Almirante delle navi prima e Provveditore da Mar della Serenissima nel Levante poi, in Istria, Dalmazia, isole ionie e in generale in tutto l'Oriente con cui la Serenissima intratteneva rapporti.
Al piano terra, nel corpo centrale dell'edificio, si trova la sala del pozzo, che accoglie una pregevole vera da pozzo quattrocentesca qui sistemata dai Camerini, mentre al piano terra dell'ala orientale vi è il Museo lapidario.
In esso è confluita la collezione del Museo naniano, trasferito a Piazzola agli inizi del Novecento, per volontà dei Camerini, dalla villa Pagani di Legnaro. La raccolta, costituitasi nel XVIII secolo, si compone prevalentemente di materiali provenienti dal Levante, giunto a Venezia grazie ai secolari rapporti tra la Serenissima e le isole greche.
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